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Un settantenne uomo di scuola incontra, dopo oltre mezzo secolo, il suo maestro elementare. Le loro menti dialogano, con libertà e rigore, sulla scuola, sulla natura universale, sull'organizzazione della società, confrontandosi con i protagonisti del pensiero dal mondo greco antico alla nostra contemporaneità. Emerge il valore determinante dell'intelligenza, creatrice di giustizia e fonte di onestà. I due protagonisti ci comunicano che senza l'idea di verità non ci sono istituzioni, e che senza la guida dell'anima l'uomo è un tribuno fraudolento, seminatore di odio, di ingiustizie e di guerre.